Il venerdì è una giornata insolita per lavorare, per lo meno in Parlamento.
In genere l'Aula e le Commissioni chiudono i battenti il giovedì pomeriggio (anche se dalla prossima settimana, ha annunciato il presidente della Camera Gianfranco Fini, inizierà la settimana 'lunga').
E allora quella convocazione mattutina oggi, di venerdì, delle commissioni Giustizia di Montecitorio e Palazzo Madama, in concomitanza con l'udienza del processo Mills che a Milano vede coinvolto il premier, viene vista con sospetto dall'opposizione che non esita a definirla una sponda offerta ai legali di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, rispettivamente deputato e senatore del Pdl, per giustificare la propria assenza dal Tribunale di Milano.
Una indegna strumentalizzazione, si difendono gli avvocati del premier mentre i presidenti delle rispettive commissioni spiegano la genesi della insolita convocazione sgombrando il campo da ogni sospetto.
L'alibi, tuttavia, non convince e il gruppo del Pd a Palazzo Madama presenta protesta formale al presidente del Senato, Renato Schifani.
Il comportamento dei Presidenti delle due commissioni ha leso la dignità del Senato della Repubblica, piegando l'attività parlamentare a interessi extraistituzionali denuncia il Pd.
Ghedini e Longo replicano con stizza alle dichiarazioni dall'opposizione lamentando il fatto che, essendo ormai totalmente priva di argomenti politici e di ragionamenti tecnico-giuridici, l'opposizione continua a strumentalizzare le vicende processuali del Presidente Berlusconi in modo indegno.
I legali del premier ricordano che il processo è sospeso ex lege dall'entrata in vigore del Lodo Alfano ma i giudici di Milano fanno come vogliono, taglia corto Ghedini.