Beppe Grillo di professione è un attore e un autore comico, ma il suo frequentatissimo blog e le manifestazioni di piazza che ha organizzato lo hanno trasformato in una sorta di opinionista politico.
Alle prossime amministrative, un ipotetico successo delle liste civiche legate ai gruppi che lo sostengono potrebbe trasformarlo definitivamente in un leader politico.
Per questo, le previsioni che dedica al 2009 dell'Italia rappresentano un pezzo di satira ma anche una dura polemica politica contro i bersagli di sempre: il capo del Governo Silvio Berlusconi, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
A gennaio scrive Grillo nel pezzo intitolato L'oroscopo del 2009 e pubblicato sul suo sito internet l'economia rallenta, ma tiene.
A febbraio Morfeo Napolitano nutre qualche preoccupazione per il Pil.
A marzo Tremonti implora gli italiani, Geronzi, Profumo e Passera di comprare Bot, Btp e Cct.
Ad aprile lo psiconano (Berlusconi, ndr) garantisce sul futuro dell'Italia.
A maggio Boss(ol)i rassicura che il federalismo è alle porte.
A giugno alle elezioni non ci va nessuno.