Il governo pone la questione di fiducia alla Camera sul decreto legge anti-crisi nel testo della commissioni Bilancio e Finanze: lo ha annunciato nell'Aula di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito parlando al fianco del ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
Il decreto scade il 28 gennaio.
Prima di porre la fiducia, il ministro Vito ha lodato l'ottimo e lungo lavoro svolto in commissione sul testo: un lavoro protrattosi per più dei 15 giorni previsti dal regolamento.
Confermiamo la decisione di apporre la fiducia nel testo della commissione riconfermando la centralità del Parlamento, ha concluso Vito.
Fini attacca:Il rispetto della centralità del Parlamento e della sua funzione nel procedimento legislativo non si limita obietta, il presidente della Camera che non ha gradito la decisione del Governo all'omaggio del lavoro fatto in commissione ed impedendo ai deputati di pronunciarsi in aula su un testo.
Fini spiega poi di esprimere una doverosa valutazione in ragione di una lunga permanenza in quest'aula.
Negli anni ho ascoltato molteplici ragioni per giustificare l'apposizione della fiducia, ma è la prima volta che sento che la fiducia venga posta in onore del lavoro della commissione, e che sento dire che ciò avvenga in omaggio alla centralità del Parlamento.
Al rappresentante del governo dice ancora Fini ricordo che il procedimento legislativo a Costituzione vigente prevede l'esame dei testi in commissione ed in Aula.
E' un diritto per il governo porre la fiducia, ma è doveroso esprimere valutazioni di tipo squisitamente politico. L'omaggio al Parlamento si fa se si consente alle commissioni di lavorare e ai singoli parlamentari di esprimersi in Aula. Il rispetto della centralità del Parlamento e della sua funzione nel procedimento legislativo - conclude - non si limita all'omaggio del lavoro fatto in commissione ed impedendo ai deputati di pronunciarsi in Aula su un testo.