All'indomani del richiamo di Papa Benedetto XVI ad attuare politiche efficaci sull'immigrazione clandestina, Walter Veltroni rilancia la proposta di dare il diritto di voto per le elezioni amministrative agli immigrati. Ma le reazioni della maggioranza sono negative e, a sorpresa, un duro commento arriva dall'alleato Antonio Di Pietro che boccia la proposta del segretario del Pd come un'uscita estemporanea.
Veltroni, in una lettera inviata al Presidente della Camera, Gianfranco Fini, sollecita l'esame della proposta di legge costituzionale che il Pd presenterà a giorni per dare il voto agli immigrati che risiedono regolarmente da un certo numero di anni in Italia. Il leader del Pd richiama l'attenzione di Fini che tempo fa si fece promotore di un'iniziativa simile: "La questione, sulla quale lei stesso qualche tempo fa dimostrò sensibilità e apertura - scrive -, è quella del diritto di voto nelle elezioni amministrative e nelle altre elezioni locali a tutti coloro che sono residenti in Italia da un certo numero di anni, anche se non in possesso della cittadinanza italiana".
Nella maggioranza però la proposta non trova consensi, ad eccezione del Dc, Gianfranco Rotondi che auspica si trovi una "mediazione possibile" su un tema così delicato. Netta la chiusura di Maurizio Gasparri che esclude la possibilità di modificare la Costituzione sul diritto di voto: "Votano i cittadini italiani sia alle politiche che alle amministrative. La Costituzione è chiara e non va modificata", scandisce il capogruppo del Pdl al Senato.
la destra non capisce un tubo.............